I nostri terapisti utilizzano la tecarterapia (trasferimento energetico capacitivo resistivo) in caso di lesioni muscolari acute e traumi distorsivi per stimolare energia direttamente all’interno del tessuto biologico-muscolare attivando i naturali processi riparativi e antinfiammatori degli stessi. Il suo vantaggio deriva dalla possibilità di interessare gli strati tessutali più profondi con energia proveniente dall’interno, non trattabili con trasferimenti esterni di energia.
La tecarterapia può lavorare in due modalità: la modalità capacitiva, adatta alla cura dei problemi ai tessuti molli, e la modalità resistiva, indicata per il trattamento dei disturbi ossei, articolari, cartilaginei ecc.
Questa terapia non presenta particolari controindicazioni (fatta eccezione per quelle relative a tutte le apparecchiature elettromedicali, ad es. presenza di pacemaker, condizione di gravidanza, arteriopatie scompensate, parestesia nella zona da sottoporre a trattamento, ecc…) né effetti collaterali. Può essere effettuata singolarmente o insieme ad altri trattamenti, come la terapia manuale e applicata in tempi molto ravvicinati al trauma e in presenza di protesi metalliche all’anca, al ginocchio o alla spalla.
Tutte le fasi del trattamento avvengono sempre sotto il controllo di un nostro operatore che esegue la terapia in modo diretto, attraverso la localizzazione di una piastra (elettrodo passivo) sul corpo del paziente e il lavoro manuale svolto con un secondo elettrodo sull’area che deve essere trattata. A seconda della condizione da trattare, il terapista utilizzerà il circuito resistivo oppure il circuito capacitivo.
Modalità capacitiva: ha il suo campo d’azione sui tessuti e sulle strutture maggiormente idratate come i muscoli, i vasi sanguigni e i vasi linfatici.
Modalità resistiva: agisce su tessuti e strutture con alta densità connettivale (capsule articolari, cartilagini, cordoni fibrotici, legamenti, osso, tendini ecc.).